Quando il tempo finisce
Quando il tempo finisce
e tutto si getta alle spalle,
spogliato del mito,
la Rivelazione si fa domanda…
Nel marmo dei sepolcri
il passato attende il presente,
riappare
il ritornello dell’assenza –
il rimorso.
L’eterno
si incarna tra anime che s’incrociano,
la croce cade a terra come un’ombra,
si liberano ideali
incatenati dall’oblio,
un respiro d’eternità tra fiori
che sbocciano e si destano
in luoghi d’incontro incerti,
tra sonno e risveglio,
tra due dilemmi in sospeso.
Alla sorgente
Con acqua di sorgente
sfioro la tua fronte,
e fisso
lo sguardo
su una pietra.
Il tempo urla,
il grigio
si dissolve dagli occhi,
sulla tela dei cieli
e un dipinto.
Come magia bianca
sei venuta tra i giorni,
Atene gentile,
con lo sguardo di Era,
emersa dal marmo,
cercasti una bottiglia
per rinchiudere il demone
in quel primo inizio d’estate.
Quanti tramonti
ho inseguito,
ma il tuo volto
non l’ho mai tenuto ostaggio.
Il demonio negli anni
è cresciuto,
diventato uomo,
ringiovanisce
solo per il tuo amore.
Tempo senza briglie
L’orologio che si autoregola,
tempo senza briglie,
cammino nella corrente…
Al posto dell’orbita – la rotazione,
negli incroci – il sovrappasso,
che finisce nel sottopasso,
cammino nella corrente
con supposizioni,
senza motivo,
senza scopo,
senza inversione.
Perché sei qui,
perché sei là,
perché sei partito ieri?
L’orologio che si autoregola,
tempo senza briglie,
cammino nella corrente,
nessun cartello!
